giovedì 8 marzo 2012

Punto.

Ho sempre pensato che, se un giorno dovessi rimanere incinta, vorrei dargli un nomignolo a mio figlio, almeno finchè non avrà un nome suo. Uno tutto suo, intendo.

In tal caso lo chiamerei Punto.
In fondo è da lì che nasce tutto: un puntino in mezzo al nulla.
Gli racconterei tutto ciò che lui ancora non può vedere, se non attraverso i miei occhi, e gli direi le cose belle che vedo, confidandogli cose che non direi neppure da sola di fronte alle specchio.
Saprà tutto di me, ancor prima di vedermi.
Ancor prima di rannicchiarsi sul mio petto.
Faremo lunghe passeggiate, anche in riva al mare. Col sole. Sentirà la salsedine pizzicargli il naso, e probabilmente si girerà dall'altra parte, scombussolandomi per un'istante. Oppure se ne innamorerà e tirerà fuori la lingua, provando invano ad acchiapparla.
Poi la sera, quando rientreremo a casa e ci saremo distesi a letto, farà lunghe chiacchierate col papà. Perchè non ci siamo mica solo noi. Gli racconterà come va il mondo del lavoro, cosa è successo quel giorno. E lui probabilmente - dalla mia pancia - sgranerà gli occhi e penserà che sarà meglio aspettare un altro pò prima di uscire.
Decisamente.

Lo carezzerò spesso, ma non lo farò carezzare da chiunque come se fosse un trofeo. Questo no, me lo segno. Non debbo dimenticarmene. La nostra pancia sarà il suo rifugio sicuro, per qualche mese. E non tutti potranno entrarci, non senza permesso per lo meno.

Punto.
Mi piace l'idea che si chiami così. Ma non solo perchè alla fine tutto parte da un minuscolo puntino fecondato, no. Perchè alla fine da quel Punto in poi tutto cambia. La tua prospettiva, i tuoi obiettivi, la tua vita. Tutto. E' il Punto di svolta. Non un punto e virgola. Un Punto, semplicemente. E da quel punto in poi si scriverà una nuova storia. O forse una già sentita. Non lo so.
Quel che so è che sarà il mio Punto e che non ho mai amato la grammatica come adesso. 

2 commenti:

  1. > Perchè alla fine da quel Punto in poi tutto cambia.
    > La tua prospettiva, i tuoi obiettivi, la tua vita

    Questo però è giocare col fuoco. Molte donne si riducono a madri, diventano funzionali alla vita dei figli. Poi i figli crescono, se ne vanno e molte di queste donne rimpicciolitesi a madre entrano in depressione perché si trovano di colpo senza scopo, in là cogli anni, a volte letteralmente svuotate.

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    1. L'ideale è sempre quello di cercare di rimanere donne pur essendo madri.

      Non è sempre un successo, però bisogna provarci, anzi di più .. bisogna credere di riuscirci!

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