martedì 22 maggio 2012

La vita è ingiusta.

"E' ingiusto morire a 16 anni, per mano (forse) di un pazzo mitomane, che quelle tre bombole poteva legarsele attorno al torace (avrebbe fatto senz'altro meno male). E' ingiusto morire lavorando di notte in una fabbrica, dove all'improvviso prende a tremare tutto, perchè l'impianto è fatto coi piedi, o chissà cos'altro."
La vita è ingiusta.
Alle volte troppo.
Non si può morire a 16 anni.

Una mia amica si è sfogata e ha detto: "A sedici anni a scuola si dovrebbe morire solo di noia!"
Ed è un'affermazione troppo vera.

La verità è che questi eccidi sono un insulto alla vita.
Fino a quando riusciremo a tollerarlo?

E poi si finisce a parlare - non foss'altro per la quasi contemporaneità - di quei giovani morti in fabbrica. Perchè i nostri posti di lavoro non sono sicuri? Perchè c'è sempre un mangia-mangia generale e chi è costretto a lavorare per vivere deve pagarne le spese?
Era giovane.
Era campano, come me.
Era andato fin lì perchè qui non è più tanto facile trovare lavoro.
E ha trovato la morte.

La vita è ingiusta.
Alle volte troppo.
Non si può morire sul lavoro.